Bifosfonati e odontoiatria: cosa bisogna sapere.
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8 Ottobre 2019Così come la salute di un dente naturale è grandemente influenzata dall’igiene, anche una protesi su impianti necessita di particolari attenzioni igieniche. La terapia igienica di mantenimento dopo l’inserimento degli impianti svolge un ruolo fondamentale nel raggiungimento del successo implantare.
Gli impianti dentali sono strutture in titanio che sostituiscono la radice di un dente naturale mancante o andato perso. Una volta posizionati si integrano nell’osso e vengono ricoperti all’esterno dalla gengiva. All’impianto si connette una struttura chiamata moncone che supporta la corona che riproduce le fattezze e le funzioni della corona di un dente naturale. (Per approfondimenti sull’implantologia cliccate qui.)
La placca che si accumula sui tessuti intorno all’impianto determina effetti molto simili, se non più gravi, di quelli osservabili a carico dei denti naturali. Proprio come accade per i denti naturali, la placca batterica inizialmente determina un’infiammazione caratterizzata da:
- alterazione del colore della gengiva, che da rosa pallido assume toni di rosso acceso
- sanguinamento, allo spazzolamento o spontaneo
- gonfiore gengivale
Se la prima fase dell’infiammazione non viene adeguatamente contrastata, l’infezione batterica tende a spostarsi in profondità fino a distruggere i tessuti di supporto dell’impianto e causarne perfino il fallimento.
Terapia di mantenimento post-implantare: di cosa si tratta?
La terapia di mantenimento post-implantare è un piano individualizzato di richiami che ha l’obiettivo di monitorare la salute degli impianti, la qualità dell’igiene orale e di correggere eventuali errori del paziente nelle manovre quotidiane di igiene.
Solitamente si consigliano controlli ogni 3-4 mesi nel primo anno dopo l’intervento di implantologia e viene poi stabilita la frequenza di ulteriori richiami in base alle specifiche esigenze di ogni paziente. Detto questo, teniamo sempre a precisare come la collaborazione e la motivazione del paziente siano INDISPENSABILI per il successo implantare a lungo termine.
Una corretta igiene va sempre eseguita in tutta il cavo orale, tuttavia, il paziente trattato con impianti deve porre particolare attenzione in alcune aree:
- a livello dei monconi che collegano l’impianto alla protesi
- sotto gli elementi sospesi, ossia tra il ponte e la gengiva
- negli spazi interdentali
Se sono presenti protesi rimovibili queste vanno rimosse e deterse separatamente.
Quali sono gli strumenti indispensabili per l’igiene orale nei pazienti con impianti?
SPAZZOLINO
Si consiglia l’utilizzo di uno spazzolino con setole morbide che verrà usato sui denti protesici esattamente come sulle superfici dei denti naturali, associato o meno a un dentifricio non abrasivo. E’ buona norma dedicare allo spazzolamento almeno 3 minuti ed eseguirlo almeno 2 volte al giorno.
Per detergere le superfici dentali interne (quelle rivolte verso lingua/palato) e quelle esterne (rivolte verso labbra e guance), la testa dello spazzolino viene appoggiata sulla superficie delle gengive con un’angolazione di circa 45°, facendo una leggera pressione per far sì che le setole si infilino delicatamente sotto il margine gengivale. A questo punto si esegue un movimento di rotazione dalla gengiva verso il bordo del dente. Le superfici masticatorie si spazzolano con un movimento orizzontale dal fondo della bocca verso le labbra e infine è importante spazzolare anche il dorso della lingua perchè anch’esso può ritenere placca.
SPAZZOLINO MONOCIUFFO
Si tratta di uno spazzolino dotato di una testa piccola rotonda, ideato per le zone difficili da raggiungere con lo spazzolino normale come le aree intorno agli impianti. Le setole si posizionano sull’area da detergere, si applica una leggera pressione e si effettuano piccoli movimenti rotatori.
SCOVOLINO
E’ un piccolo strumento formato da un’anima in metallo (rivestita se è dedicato alla detersione della zona implantare) e setole più o meno dure. Ne esistono di varie dimensioni e consentono la detersione delle aree comprese tra protesi e gengiva (sotto al ponte) e della parte di connessione tra impianto e protesi. Questo strumento va inserito nelle aree attorno agli impianti tenendolo a 90° rispetto ad essi.
FILO INTERDENTALE
Si utilizza nelle zone strette, impossibili da raggiungere con altri strumenti come le aree implantari e gli spazi tra protesi e gengiva. Il filo deputato alla pulizia delle suddette aree è dotato di una parte rigida che ne facilita l’inserimento e un segmento spugnoso deputato alla detersione, che si esegue con movimenti in avanti e indietro facendo pressione sulla parete del pilastro o sulla flangia della protesi.
COLLUTORI
Se raccomandato dall’odontoiatra, in determinate situazioni è d’ausilio abbinare alle manovre meccaniche di igiene anche l’uso di un collutorio a base di Clorexidina in grado di contrastare la formazione di placca e l’infiammazione gengivale.
Infine è bene dedicare attenzione anche alla detersione delle protesi removibili avvalendosi di disinfettanti e spazzolini dedicati.